Elezioni presidenziali USA, Chi vincerà? Che impatto avrà sull’economia?
Donald Trump e Kamala Harris, il “diavolo e l’acqua santa”. Dichiarano di avere in testa due versioni diverse del loro paese, ma esistono alcune ideologie che sono sposate da entrambi i candidati.
Il movimento Maga (Make America Great Again) è l’espressione ideologica di un populismo conservatore di Trump.
America First, sia in campo economico che industriale, è il cavallo di battaglia di Harris, che crede (non solo lei) sia importante “soffocare la concorrenza cinese”. Attraverso due riforme, l’Inflation Reduction Act (lanciato come stimolo alle tecnologie verdi), e il Chips and Science Act, (per incoraggiare la produzione di microchip avanzati in America), vuole continuare la politica di Biden per mantenere la supremazia nei settori considerati strategici, come l’A.I e la produzione di microchip, far rientrare gli USA nei “giochi” produttivi e assicurassi la catena di approvvigionamento, .
Quali sono i principali argomenti su cui dibattono i due candidati?
Politiche Economiche e Deficit
Entrambi i candidati sembrano non intenzionati a ridurre i costi dei sussidi Medicare e Social Security. Quindi indipendentemente da chi vincerà, il deficit degli Stati Uniti è destinato ad aumentare. Attualmente al 6%
Dazi e Politiche Commerciali
Se Trump sarà rieletto i dazi potrebbero aumentare. Attualmente, circa la metà delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono soggette a dazi tra il 15% e il 25%. Un secondo mandato di Trump potrebbe vedere l'introduzione di dazi anche nei confronti dell'Unione Europea. In ogni caso l’obiettivo comune sia di Trump che della Harris resta soffocare la concorrenza cinese.
Politiche Estere
Le differenze tra i due candidati emergano nelle politiche estere.
Trump ha espresso il desiderio di negoziare una fine al conflitto tra Russia e Ucraina. Harris, come Biden, vede il conflitto come una lotta tra democrazia e autocrazia. La questione rimane se il Congresso americano continuerà a sostenere il conflitto tra Russia e Ucraina.
Politiche Energetiche
Fossili e deregolamentazione
Durante il suo mandato (2017-2021), Trump ha promosso fortemente l'industria dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale). Ha cercato di eliminare le regolamentazioni ambientali considerate eccessive, firmando ordini esecutivi per rilanciare il carbone e aprire nuove aree per l'estrazione petrolifera, incluso l'Artico. Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi sul clima, sostenendo che danneggiasse l'economia americana a favore di altri Paesi, come la Cina.
Transizione Energetica e Green New Deal
Kamala Harris e l'amministrazione Biden sostengono una transizione energetica verso fonti rinnovabili. Harris è stata sostenitrice del Green New Deal, anche se non lo ha appoggiato nella sua forma più radicale. La sua posizione punta a eliminare progressivamente l'uso dei combustibili fossili e a promuovere l'energia pulita. Accordo di Parigi: Biden e Harris hanno riportato gli Stati Uniti nell'Accordo di Parigi nel 2021. L'obiettivo è quello di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere emissioni nette zero entro il 2050.
Implicazioni di un Congresso Diviso
Con ogni probabilità il prossimo presidente dovrà affrontare un Congresso diviso, con un Senato probabilmente repubblicano e una Camera dai democratico. In questa situazione la riforma fiscale e il tetto del debito saranno temi cruciali, con il rischio di volatilità nei mercati finanziari.
Tutto questo per dire cosa? Che tutto sommato cambierebbe poco tra una vittoria di Trump e una di Harris?
Possiamo vedere che alla fine l’obiettivo di fondo di repubblicani e democratici è lo stesso: l’egemonia sulla Cina.
L’amministrazione Harris però crede nelle alleanze con l’Europa per affrontare sfide comuni: la Cina, la Russia, il cambiamento climatico. Mentre Trump, come uomo d’affari ha una visione utilitaristica delle alleanze. Ai paesi Nato dice: “Pagate, altrimenti non vi difendo”. All’Unione Europea: “Comprate i nostri prodotti, altrimenti aumenterò i dazi ai vostri”. Trump vede la politica come arte di chiudere accordi.
Concludendo, storicamente, i giorni che precedono le elezioni portano una certa volatilità e correzione a causa dell'incertezza, seguite da un rally una volta concluso il voto.