L’abolizione del coacervo
Cosa cambia per le successioni e le donazioni?
L’abolizione del coacervo rappresenta una svolta significativa nel panorama fiscale italiano, con importanti ripercussioni su successioni e donazioni. Vogliamo illustrarvi le implicazioni pratiche di questa novità e come potrebbe influenzare la pianificazione patrimoniale.
Cos’era il coacervo e perché è stato abolito?
Il coacervo era un meccanismo fiscale che prevedeva il cumulo delle donazioni fatte in vita dal defunto con l’asse ereditario al momento della successione. Questo comportava una tassazione progressiva più elevata per gli eredi, perché il valore complessivo delle donazioni precedenti veniva sommato all’eredità, aumentando la base imponibile e, di conseguenza, l’imposta dovuta.
L’abolizione del coacervo, introdotta con la Legge di Bilancio 2024, ha eliminato questa modalità di calcolo, determinando un regime fiscale più favorevole per chi riceve donazioni e per gli eredi.
Quali sono le conseguenze per successioni e donazioni?
1. Minore pressione fiscale sugli eredi
Con l’abolizione del coacervo, le donazioni ricevute in vita dal defunto non incidono più sull’imposta di successione. Questo significa che ogni erede pagherà l’imposta solo sul valore dell’asse ereditario effettivamente ricevuto, senza dover considerare donazioni precedenti.
Guardiamo insieme questo esempio per capire meglio:
esempio di abolizione del coacervo.
2. Maggiore convenienza nel donare in vita
Ora fare donazioni in vita diventa una strategia ancora più efficace per distribuire il patrimonio senza gravare sugli eredi. Prima dell’abolizione, chi riceveva donazioni rischiava di trovarsi con un’imposta di successione più alta in futuro. Oggi, invece, ogni donazione viene tassata singolarmente al momento in cui viene effettuata, senza effetti futuri sulla successione.
3. Pianificazione patrimoniale più semplice e prevedibile
Eliminando il coacervo, la pianificazione finanziaria diventa più chiara e prevedibile. È possibile distribuire il proprio patrimonio ai figli o ad altri eredi senza timori di ripercussioni fiscali future, con una maggiore libertà nella gestione del passaggio generazionale.
Strategie per ottimizzare la successione e le donazioni
Per sfruttare al meglio questo nuovo scenario fiscale, ecco alcune strategie da considerare:
Utilizzare le franchigie: le franchigie sulle donazioni restano invariate (1 milione di euro per figli e coniugi, 100.000 euro per fratelli e sorelle, 1,5 milioni per i disabili). Approfittarne permette di trasferire ricchezza senza imposta.
Donazioni graduali: effettuare più donazioni nel tempo, senza superare le soglie di esenzione, è un ottimo modo per ridurre il carico fiscale complessivo.
Valutare gli strumenti alternativi: polizze vita, trust e patti di famiglia restano strumenti validi per la gestione del passaggio generazionale.
Conclusione
L’abolizione del coacervo è un passo importante verso una maggiore equità fiscale, facilitando la pianificazione patrimoniale e rendendo più conveniente la donazione in vita. Tuttavia, per sfruttarne al meglio i vantaggi, è fondamentale pianificare con attenzione ogni passaggio, tenendo conto delle proprie esigenze e degli strumenti disponibili.
Se stai pensando a come ottimizzare la successione o le donazioni, una consulenza personalizzata può aiutarti a scegliere le strategie migliori per proteggere il tuo patrimonio e agevolare i tuoi eredi.