Io, Robot
ISAAC ASIMOV E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ODIERNA
Nella sua raccolta di racconti intitolata Io, Robot, pubblicata nel 1950, Isaac Asimov proponeva le tre leggi della Robotica:
• Prima Legge: Un robot non può recare danno a un essere umano, né permettere, con la sua inazione, che un essere umano subisca un danno;
• Seconda Legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge;
• Terza Legge: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa protezione non contravvenga alla Prima o alla Seconda Legge.
Ora, già di per sé e contestualizzandole ai giorni nostri, risulta straordinario e subito evidente quale genio fosse Asimov nel proporre queste regole in un periodo dove i robot umanoidi erano assoluta fantascienza. Una raccolta di racconti (nove in totale) in cui l’autore esplora le complessità e i paradossi nel comportamento dei robot tra di loro ma, soprattutto, nell’interazione degli stessi con gli esseri umani protagonisti (quasi in secondo piano) delle sue storie.
Le domande ricorrenti all’interno del libro sono quelle che molti di noi oggi si pongono nei confronti dello sviluppo (quasi) incontenibile dell’intelligenza artificiale sia nel campo informatico sia sulle sue ricadute sul piano economico (e filosofico).
Cosa avverrebbe infatti se i robot iniziassero a mettere in discussione i propri creatori? E se si costruisse un robot che avesse solo lo scopo di mentire? Cosa distingue l’uomo dalla macchina?
Dal passato al presente: quali sono gli impatti dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, nella distruzione o creazione di nuove professioni, nell’incremento della disuguaglianza sociale, nell’accentramento sempre maggiore di potenza di calcolo e di controllo nelle mani di imprese private (visto che le leggi degli Stati non possono che essere in ritardo rispetto allo sviluppo impetuoso e rapidissimo delle nuove CPU, intese ormai come il principale strumento di una nuova rivoluzione industriale)?
Un dato su tutti e che riguarda solo questo 2025: la spesa globale per l'IA generativa è destinata a raggiungere i 644 miliardi di dollari con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti (+76,4% stimato). Gli investimenti in venture capital nel settore IA sono rimasti vicini ai massimi storici, con circa 160 miliardi di dollari investiti. Quale sarà quindi l’impatto sugli investimenti e sull’andamento dei mercati finanziari (e relativa volatilità) nel prossimo futuro?
Tornando ad Asimov, in alcuni racconti di questa Antologia i personaggi lottano per capire perché un robot si sia comportato in un certo modo; devono dedurne la logica interna che nella Intelligenza Artificiale moderna si chiama il problema della scatola nera (Black Box); certi algoritmi di deep lerning infatti, sono così complessi che anche i loro creatori faticano a spiegare quale procedimento abbiano seguito per arrivare a una certa conclusione.
Un dubbio che, sempre nel ‘900, tormentava Alan Touring (il fisico matematico che decifrò l’Enigma nazista dando un forte impulso alla vittoria Alleata nella Seconda Guerra Mondiale) che in una sua celebre frase, pronunciò un “le macchine mi colgono di sorpresa con grande frequenza”.
L’Intelligenza Artificiale che è anche strumento di Geopolitica. Veniamo da settant’anni in cui gli equilibri globali si sono mantenuti in un qualche modo stabili e riconoscibili (cit. Francis Fukuyama “La fine della Storia e l’ultimo uomo”) ma è evidente che oggi non è più così: la corsa agli armamenti, i nuovi investimenti mastodontici in piani di difesa e infrastrutture (leggi Nato, Germania, Europa), la Cina e gli attriti con gli Usa su Taiwan (il 90% produzione globale dei chip è concentrata su quest’isola), l’ascesa dell’India (l’unica con una piramide demografica favorevole, ossia con più giovani che anziani), i nuovi appetiti imperialistici della Turchia. Un elenco che (ahinoi) potrebbe continuare.
Perché quindi questo consiglio di lettura? In sintesi, perché i racconti di Asimov non predicevano la tecnologia specifica di oggi ma hanno sicuramente anticipato le questioni etiche, sociali ed economiche con le quali dovremo convivere nei prossimi anni.
Come farlo al meglio? C’era un tale che cantava “lo scopriremo solo vivendo”.
Al prossimo appuntamento.