Euro digitale: cos’è e quando arrivera?

La Banca Centrale Europea ha presentato nel giugno 2023 una proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per introdurre l’euro digitale accanto al contante in euro: un passo necessario per assicurare che il nostro sistema monetario sia preparato a un futuro digitale.

Questa valuta andrebbe ad affiancare le banconote e le monete, ampliando la scelta delle persone su come pagare.

Ma attenzione, non si tratta di una criptovaluta. Rispetto a questa, infatti, l’euro digitale sarà emesso dalla Banca Centrale, la quale garantirà che sia sicuro e che mantenga un valore stabile.

Le funzionalità includeranno la conversione del contante in euro digitale e viceversa.

Quali sono gli obiettivi:

- garantire che le persone abbiano accesso a una forma pubblica di moneta digitale per i pagamenti, accessibile e accettata ovunque nell’area dell’euro, indipendentemente dalla banca di cui si è clienti;

- garantire lo stesso livello di privacy del contante e che sia accessibile anche ai cittadini senza conto bancario;

- promuovere l’innovazione nei pagamenti al dettaglio;

- dovrà essere una valuta identica all’euro fisico per valore: 1 euro digitale avrà lo stesso valore della moneta circolante. La certezza del valore lo mette al riparo dalla volatilità tipica delle criptovalute che mancano di un valore intrinseco e fluttuano a seconda di domanda e offerta.

L’introduzione di questa valuta non dovrà influire sui mercati, ovvero non dovrà avere conseguenze negative per il settore finanziario. Per due ragioni:

- l’Euro Digitale dovrà essere soprattutto un mezzo di pagamento e non uno strumento di investimento;

- nella sua gestione saranno coinvolti intermediari sottoposti a vigilanza.

Secondo il progetto di Christine Lagarde, presidente della BCE, l’euro digitale avrà una valenza interpolitica capace di determinare un cambiamento sociale.

A che punto siamo?

La fase istruttoria è iniziata a ottobre 2021 e dovrebbe concludersi a ottobre 2023. Dopo questa fase ci saranno le sperimentazioni pratiche di test che potrebbero durare anche due o tre anni. Se approvato da Parlamento e dal Consiglio europeo, sarà la Bce a decidere se e quando emettere l’euro digitale (probabilmente non prima del 2028).

Non è però la prima valuta a fare tale sperimentazione.

È già alla fase di test il Rublo Digitale in Russia: tredici banche sono già interessate, 600 i cittadini che potranno effettuare pagamenti in 30 punti vendita di 11 città.

Basato sulla tecnologia blockchain, l’obiettivo dichiarato è quello di limitare l’impatto delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale per l’intervento militare in Ucraina. Si tratta di una delle alternative al sistema di pagamenti globali Swift dal quale le banche russe sono state in gran parte bandite.

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