Obbligazioni: cosa sono?
Le Obbligazioni sono degli strumenti di investimento.
La definizione che qui riportiamo è del portale dell'informazione finanziaria del Ministero
“Le obbligazioni sono un titolo di credito che rappresenta frazioni di uguale valore nominale e pari diritti di un'unica operazione di finanziamento.
Se sei sottoscrittore o possessore di un’obbligazione diventi creditore della società emittente, cioè hai diritto alla restituzione della somma investita che la società è obbligata a rimborsarti alla scadenza prefissata. In pratica, sottoscrivendo un’obbligazione fai un prestito alla società emittente.”
Se si acquista un'obbligazione si versa del denaro a chi l’ha emessa (detto "emittente") che lo utilizza per finanziarsi e si impegna a restituirlo alla scadenza fissata con un interesse (cedola). In pratica è come fare un prestito che viene restituito con gli interessi.
SI possono suddividere in due categorie
obbligazioni ordinarie, dette anche plain vanilla;
obbligazioni strutturate.
Le obbligazioni ordinarie possono suddividersi, a loro volta, in due categorie:
- a tasso fisso: vengono attribuiti interessi predeterminati che vengono stabiliti al momento del contratto;
- a tasso variabile: l’interesse non è predeterminato, ma varia in base ai tassi di mercato. Le obbligazioni a tasso variabile quindi offrono rendimenti sempre in linea con quelli di mercato.
Le obbligazioni strutturate sono le più complesse. La loro "struttura" si basa sulla combinazione di due elementi:
una componente obbligazionaria ordinaria, che può prevedere o meno il pagamento di cedole periodiche e che assicura la restituzione del valore nominale del titolo;
un contratto derivato, che fa dipendere la remunerazione dell'investitore dall'andamento di uno o più parametri finanziari o reali, come ad esempio indici o combinazioni di indici di borsa, azioni, fondi comuni, tassi di cambio o materie prime.
Prima di acquistare un'obbligazione devi essere sicuro di averne compreso il funzionamento, la struttura, le possibilità di rendimento e i rischi.
Un esempio
Lo Stato Italiano, per onorare i suoi debiti, ha la necessità di reperire una certa liquidità. Quindi chiede in prestito al risparmiatore un capitale emettendo dei titoli di credito (BTP, Bot, CCT CTzZ..) e alla scadenza restituirà alla sig.ra Maria che ha acquistato questi titoli il capitale e un certo interesse stabilito all’emissione.
Il pagamento dell’interesse prende il nome di cedola perché in passato per riscuoterlo si doveva staccare il tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l’obbligazione. La cedola può essere corrisposta una o più volte all’anno o addirittura tutta alla scadenza a seconda delle caratteristiche dell’obbligazione.
La cedola può avere un tasso fisso o anche un tasso che varia a seconda dell’andamento del mercato.
La scadenza chiamata anche maturity è il periodo di tempo prima che il capitale dell’obbligazione venga rimborsato (è diversa dalla Duration ma di questo parleremo in un successivo articolo).
Il Rating di una obbligazione
Il rating è l’affidabilità di una obbligazione.
Questa valutazione della capacità dell’emittente di assolvere agli impegni assunti, ovvero di rimborsare il capitale e di pagare le cedole si chiama Rating. Il rating è quindi uno strumento di fondamentale importanza per chi vuole investire in obbligazioni.
Maggiore è la probabilità che il prestito venga rimborsato all’investitore, maggiore è la qualità di una obbligazione. Le aziende sulla cui affidabilità di rimborso possono sussistere dubbi di solito rientrano nella categoria “speculativa/high yield”, ossia nella fascia più bassa dello spettro creditizio. Queste società con rischio maggiore spesso corrispondono cedole più elevate perché devono remunerare gli investitori per il rischio che questi ultimi assumono.
I titoli di Stato sono obbligazioni ritenute sicure e corrispondono quindi cedole più basse
Questa sorta di “pagella” si distingue in rating dell’emittente e rating di un’emissione. Il primo è espressione di qualità in senso globale di chi emette l’obbligazione, il secondo si riferisce alla capacità di rimborsare il capitale e gli interessi alla data stabilita.
Il rating viene fornito da società specializzate che analizzano la situazione finanziaria dell’emittente, del settore di appartenenza, del posizionamento della società all’interno di appartenenza, su incontri con il management e così via.
Le società di rating più famose sono: Standard & Poor’s, Moody’s Investrors Service e Fitch e ognuna si esprime attraverso una propria “scala di rating”.
Ecco una tabella esemplificativa:
I rischi delle obbligazioni
Le obbligazioni, come ogni attività finanziaria, comportano dei rischi.
Sicurezza e redditività sono di norma concetti opposti: interessi elevati comportano rischi altrettanto elevati. Ci sono diversi tipi di rischio:
- il rischio di interesse: se aumentano i tassi di interesse diminuisce il prezzo del titolo.
I titoli a tasso fisso non possono modificare le cedole e, quindi, per adeguare il loro rendimento ai nuovi livelli dei tassi, si modifica il prezzo;
I titoli a tasso variabile adeguano le cedole al nuovo livello dei tassi per cui il prezzo si modifica solo limitatamente )
- il rischio di credito (o rischio emittente), è legato alla possibilità che l'emittente non ti restituisca i soldi alla scadenza, in tutto o in parte, nel pagamento degli interessi e/o del capitale. Sotto questo profilo, esistono titoli di diversa rischiosità, poiché non tutti gli emittenti hanno la stessa affidabilità. Ad esempio, uno Stato è generalmente più affidabile di una impresa privata e, infatti, il fallimento di uno Stato, anche se possibile, è meno probabile di quello di un'impresa. E anche per lo stesso emittente, non tutte le obbligazioni hanno il medesimo rischio.
- il rischio di liquidità si riferisce alla difficoltà di vendere rapidamente ed economicamente (cioè senza perdite in termini di prezzo) le obbligazioni prima della scadenza. A questo riguardo, i titoli non quotati sono sicuramente meno liquidi di quelli quotati;
- il rischio di cambio che si corre se si investe in titoli denominati in valuta diversa da quella del proprio Paese ed è legato alla variabilità del rapporto di cambio tra le due valute. Ad esempio se investi in Dollari anziché in Euro, può succedere che se il Dollaro si deprezzi rispetto all’Euro, il tuo investimento perde valore;
Accanto a questi rischi, si aggiunge il rischio della mancata comprensione di come questi strumenti funzionano, perché senza questa comprensione è possibile non investire bene.
La lettura dei documenti disponibili e le informazioni ricevute potrebbero non essere sufficienti per comprendere la natura, le caratteristiche e i rischi di un investimento. In questo caso potrebbe essere utile rivolgere alcune domande di chiarimento al consulente/intermediario di riferimento.
fonte https://www.quellocheconta.gov.it/it/strumenti/bancari-finanziari/obbligazione
per approfondire:
il 4 di dicembre 2020 Fich ha confermato il rating dell’Italia a BBB- con Outlook stabile (previsione a medio e lungo termine), mentre la Germania è classificata AAA, così come gli Stati Uniti d’America, la Svizzera, l’Australia, la Svezia, la Danimarca,il Lussemburgo, Singaporee la Norvegia.